Cavallavor

La terra è sorgente di vita. La terra è madre di infinite specie e quantità di piante. Ma chi permette alla terra di essere portatrice di vita è l’aria che permette alla terra di accogliere in  microrganismi e insetti e  la possibilità all’acqua di essere assorbita con facilità, penetrando in modo uniforme.

Da un terreno vivo nasce una pianta ricca di forza vitale, con frutti che portano salute all’uomo.
Se la terra è compatta come il cemento, l’acqua la inonda ma non la penetra, molti insetti la abbandonano, le piante soffrono.
I trattori, i cingolati, le ruspe e la maggior parte dei macchinari pesanti, come per esempio la vendemmiatrice, sono nemici della terra, le fanno guerra, l’aggrediscono schiacciandola e compattandola al punto da renderla, con il passare degli anni, sterile e passiva.

La trazione animale è una risposta concreta a questo problema. Il cavallo, sul terreno, non solo è leggero ma è anche una vita che attraversa un’altra vita, come un torrente che percorre il suo letto. L’animale è legato alla terra da tempo infinito, ma anche oggi, nel “qui ed ora”. Gli animali hanno un rapporto molto stretto e diretto con le piante. Come gli animali hanno bisogno delle piante, così le piante hanno bisogno di loro. Ultimo anello della catena, l’uomo, che dipende dalle piante e dagli animali.

Vedere lavorare un cavallo con un uomo in una vigna, in un orto, in un bosco è un’esperienza che risuona dentro di noi. È come è stato da sempre, come dovrebbe essere e come sempre sarà. Il cavallo in un’azienda biodinamica completa il ciclo della vita. Non è l’animale allevato e sfruttato, è colui che lavora insieme con l’uomo, fianco a fianco in un rapporto di mutua complicità. Tanto è ciò che il cavallo insegna all’uomo, tanto ciò che l’uomo insegna al cavallo, se entrambi si ascoltano nel silenzio del lavoro, immersi nella natura.

Cavallavor nasce dall’idea di ricondurre veramente l’agricoltura biodinamica al suo principio fondamentale: dare forza alla pianta curando la terra. Ma anche ricucire la relazione tra uomo e cavallo, in un lavoro che essi eseguono assieme, rapporto che nello sport è andato perso. Per quanto riguarda la relazione con il cavallo.

Massimiliana ha studiato a Ranch Academy, in provincia di Asti. Così Castello di Tassarolo, con i suoi tre cavalli da tiro francesi di razza Comtois, è stata la prima azienda in Italia a riportare i cavalli da tiro nelle vigne, rimanendo in contatto con la scuola francese di Jean Luis Cannelle.

Certamente l’amore e l’interesse di Massimiliana per gli animali l’hanno aiutata in questo percorso di riscoperta del lavoro con i cavalli da tiro. Non si tratta di regredire nel tempo o di contrastare la tecnologia moderna, ma di precorrere i tempi, guardare oltre, creare un ponte visionario tra il passato ed il futuro